Nel mondo della musica e dei dischi da collezione, è notevole quanto spesso gli artisti raggiungano un grado di visibilità senza precedenti solo dopo la loro scomparsa. Questo fenomeno è particolarmente evidente nel caso di artisti di culto come Ian Curtis dei Joy Division o di figure di spicco come David Bowie, indiscutibilmente uno degli artisti più influenti della storia della musica. Anche i Queen rappresentano un esempio rilevante, essendo già una band di grande successo durante il periodo aureo tra il 1975 e il 1979, ma diventando ancor più iconici dopo la prematura scomparsa di Freddie Mercury. In queste circostanze, è importante notare che, sebbene la qualità della musica possa subire un certo degrado col tempo, l'interesse nei loro confronti conosce una rinascita.
È interessante analizzare il motivo per cui gli artisti conquistano un pubblico più ampio solo dopo la loro morte. Anche se molti di noi appassionati di musica seguono con fervore le carriere degli artisti, è raro che un individuo segua fedelmente un musicista dall'infanzia fino alla vecchiaia.
Un esempio emblematico può essere riscontrato nella carriera di David Bowie. Nonostante la sua popolarità, il 1983 fu il suo apice commerciale e, fino a quel momento, non aveva mai affrontato platee enormi come quelle durante l'era di "Let's Dance", con oltre 45.000 spettatori al Murrayfield Stadium di Edimburgo. Questo evento ha attirato molte persone che in passato avevano mostrato un interesse limitato o nessun interesse nei confronti del suo lavoro. Tuttavia, è importante sottolineare che quando si raggiunge il vertice, c'è spesso solo una direzione possibile, generalmente verso il declino.
Questo fenomeno si è verificato con Bowie, i Queen e molti altri. Un singolo di successo può portare all'attenzione delle masse coloro che avevano solo una conoscenza superficiale o vaga dell'artista, invitandoli "alla festa". Purtroppo, se il prossimo lavoro dell'artista non è di loro gradimento, molti si spostano rapidamente alla ricerca del prossimo grande successo. Anche se la musica di Bowie negli ultimi cinque anni della sua vita non era particolarmente commerciale e aveva un buon seguito tra i fan fedeli, non si avvicinava in termini di vendite agli anni di "Let's Dance". Tuttavia, la sua morte, accompagnata da una copertura mediatica intensa, lo trasformò in un'icona, e di conseguenza anche i suoi ultimi lavori sono diventati molto difficili da reperire e ad ancora molto collezionati e costosi.
Questo solleva la domanda fondamentale: perché la morte di un artista aumenta le vendite dei suoi dischi? la morte di un artista spesso porta alla speculazione sui prezzi dei suoi dischi. Prendiamo ad esempio il caso di Michael Jackson: dopo la sua morte, i siti di aste online hanno visto album come "Thriller" offerti a prezzi stratosferici, anche a sei cifre, anche se nessuno di questi è stato poi effettivamente venduto. Tuttavia, il valore di un vinile o di un CD dipende principalmente dalla domanda e dall'offerta, nonché dal numero di copie prodotte, per cui è logico che opere di straordinario successo commerciale, come "Thriller" appunto che è forse l'album piu venduto nella storia, non abbia una grossa valutazione, considerando che la maggior parte delle persone ne possiede una copia in casa.
In definitiva, la morte di un artista spesso stimola un interesse rinnovato per la sua musica perché il pubblico lo scopre attraverso una esposizione mediatica a cui solitamente non aveva accesso quando l'artista era ancora in vita. La natura mutevole dell'audience musicale è evidente nel corso dei decenni, poiché i fan possono passare da un artista all'altro in un batter d'occhio. Tuttavia, una cosa è certa: la popolarità di un artista cresce notevolmente quando ci lascia definitivamente.
